MamYoga

View Original

Parto: viverlo in coppia per viverlo meglio

Parto: viverlo in coppia per viverlo meglio

Lo scorso 4 novembre si è tenuto presso la Polisportiva Vigodarzere uno degli incontri previsti dal nostro corso di Yoga in Gravidanza che ha coinvolto anche i futuri papà che hanno potuto incontrare ed avere uno scambio diretto con un’ostetrica che lavora presso la sala parto in ospedale.

L’incontro è stato molto coinvolgente per i futuri genitori che hanno potuto soddisfare le loro curiosità relative al parto e al travaglio che, come ben sappiamo, sono i momenti che creano maggiore perplessità sia nella donna che nell’uomo che le accompagna, per la loro imprevedibilità. Ovviamente le coppie più coinvolte sono state quelle che si accingono a vivere questa esperienza per la prima volta affrontando l'incognita che a volte un po’ spaventa. E’ normale visto che è qualcosa che non si conosce ma l’incontro si è dimostrato interessante anche per mamme alla seconda esperienza che hanno manifestato il loro interesse nel vivere questo momento diversamente, con più respiro e consapevolezza.

L'ostetrica ha fornito molti di consigli utili e informazioni sul travaglio e parto: ha parlato di contrazioni, di come queste normalmente inizino circa 2 mesi prima del parto e servano ad allenare la donna al parto che è un pò come una maratona a cui il corpo si sta preparando. Pian piano le contrazioni diventano più lunghe fino a portare la donna in alcuni momenti a sentire il bisogno di fermarsi e respirare. Fermarsi è importante perchè è l'unico modo che aiuta a ricordare di prendersi il tempo tutto dentro per dei profondi respiri che alleviano il dolore. Le contrazioni si fanno vive saltuariamente in tutta la fase prodromica. Il travaglio vero e proprio ha invece inizio quando ci sono almeno 3 contrazioni di un minuto, un minuto e mezzo nell'arco di 10 minuti e il momento per andare in ospedale è quando si sente al di là dell'orologio di essere entrate in un ritmo, proprio un intervallare tra contrazione di un minuto/un minuto e mezzo, pausa e poi di nuovo contrazione.

Si crea un ritmo che l'ostetrica ha paragonato al canto del gallo nel film "I nati in casa" dove c'è il canto del gallo e poi c'è una pausa di silenzio, quella pausa non è proprio totale silenzio perchè si sente dall’eco che sta per arrivare ancora un canto. La donna quindi, quando iniziano le contrazioni, può stare ancora un pò a casa e andare in ospedale a travaglio avviato.

Grande è stato il coinvolgimento dei papà che possono aiutare la donna proteggendola e coccolandola attraverso il contatto fisico. Infatti nel processo del travaglio le contrazioni sono dovute alla produzione di ossitocina che corrisponde ala produzione di endorfine che sono come oppiacei naturali. Le donne che raccontano di non sentire tanto dolore è perchè hanno in circolo molte endorfine e ciò che fa produrre più ossitocina e di conseguenza stare in un ambiente tranquillo che il compagno può creare proteggere e custodire. La donna ha bisogno di stare al buio, in un ambiente tranquillo, con la musica che le piace di sottofondo, con oli essenziali come la lavanda che la aiutano a rilassarsi. Bisogna staccare il cervello e lasciar fare al corpo e il cervello si stacca se l'ambiente è protetto e se la donna si sente protetta nel contatto con il partner.

Le coppie hanno avuto la possibilità di sperimentarsi in posizioni di coppia utili nel travaglio, posizioni che favoriscono attraverso la vicinanza del corpo e il massaggio la connessione mamma-papà aiutando la donna a sentirsi protetta e sicura, e il papà partecipe protagonista della nascita del proprio figlio.

Il percorso proseguirà con il prossimo incontro sul parto sabato 25 novembre dalle 10 alle 11.30 presso la polisportiva dove le mamme in coppia (se i papà possono accompagnarle) o da sole avranno ancora modo di sperimentare le posizioni libere per il travaglio e potranno sperimentare posizioni per il parto da sole o con l'aiuto del partner.