Portare i piccoli in fascia

All'interno del progetto Yoga Post Parto quest'anno ho voluto inserire anche uno spazio al portare i piccoli in fascia, organizzando un incontro con una consulente esperta nel portare, Chiara Schiocchet che ci insegnerà come usare la fascia in totale sicurezza. 

Da appena è nato il mio bimbo Ravi, dopo pochi giorni ho subito iniziato a portarlo in fascia, con la legatura davanti, pancia pancia, cuore cuore, e cosi mentre ci muovevamo assieme era come averlo ancora nella pancia. Posso dire che la fascia è stata la mia salvezza in molte occasioni: ad iniziare con le coliche serali che puntualmente iniziavano ogni sera alle ore 19, appena lo mettevo in fascia e uscivo smetteva di piangere fino ad addormentarsi in poco tempo. Poi averlo in fascia è davvero bello, intimo e profondo oltre a permetterti di muoverti liberamente, sopratutto per una come me che fin da subito non è mai stata un'amante di carrozzina e passeggino che praticamente non uso quasi mai. Quindi se non ho la fascia o marsupio finisce che Ravi è sempre in braccio. 

Per aiutare le mamme a imparare a portare i propri bambini in sicurezza ci sarà un incontro lunedi mattina 29 maggio dalle 10 alle 12 con la consulente Chiara in Polisportiva a Vigodarzere. Per poter approfondire il perchè dell'importanza del portare condivido con voi un'intervista fatta a Chiara in questi giorni.

Perché è importante il Portare il proprio bambino in fascia?

Il Portare è un'arte antica, che nel mondo occidentale è andata perduta, mentre resta presente e vivo in tutto il resto del mondo. Portare il proprio bambino addosso è sicuramente un modo alternativo di trasportarlo, soprattutto in alcune situazioni dove il passeggino fatica ad arrivare, ma è anche molto di più. Portare il proprio bambino addosso è anche un modo di mettersi in relazione con lui, fargli ritrovare la strettezza e le sensazioni che provava nella pancia della mamma. Portare il proprio bambino, soprattutto sul fianco o sulla schiena, permette ai genitori di accompagnarlo nel mondo dialogando con lui.

Da che traduzione arriva questa pratica e che benefici può portare alla nostra società ?

Come dicevo il Portare è un'arte antica, conosciamo bene il Portare all'africana, ma si porta in tutto il mondo, in oriente con supporti semi strutturati (il mei tai in Cina, l'onbuhimo in Giappone, il podaegi in Korea), gli inuit portano i loro bambini all'interno delle loro pellicce in modo tenerli al caldo con lo scambio termico, in America Latina con grossi teli di cotone. Il babywearing non è una nuova moda ma, appunto, il recupero della tradizione che, nel mondo occidentale (Europa e Stati Uniti), è andata perduta durante le rivoluzione industriale.

Come è strutturato un tuo corso ?

Il mio lavoro è diviso in una parte divulgativa, l'incontro informativo, dove do informazioni sul portare e mostro alcuni supporti, e i corsi veri e propri dove i genitori imparano a legare i propri bambini. I corsi sono diversi in base all'età del bambino quando si comincia e accompagnano la diade portato-portatore lungo un percorso tecnico ma anche relazionale, partendo dal davanti, poi il fianco e poi la schiena. Durante il corso mostro le legature ai genitori, che poi ripeteremo insieme e successivamente i genitori ripeteranno da soli guidati da me. La ricchezza del corso, oltre ad avere una persona che in modo schematico segue i nostri gesti, è la possibilità di incontrare altri genitori con bambini della stessa età, per cui il corso diventa oltre ad un incontro "tecnico " anche una possibilità di scambio e confronto.

Se vuoi partecipare all'incontro sul portare con Chiara contattami.