Formazione Yoga bimbi ispirato ad ATB
“Eccolo, eccolo, arriva!!”
Tutti di corsa si affrettano, corrono verso di me, attorniandomi di saluti, abbracci e sorrisi. Facendomi strada tra un abbraccio e l’altro vedo tanti piccoli occhietti che dal basso mi guardano luccicanti.
“Oggi è il giorno di ATB! Che cosa facciamo?! Francesco, che cosa facciamo?!”
Un inizio di mattinata al kindergarten, siamo pronti per cominciare una delle nostre sessioni di ATB con i bambini della scuola dell’infanzia.
Arriva il pomeriggio, incontro uno dei genitori dei bambini. Ci conosciamo a malapena, ci siamo incrociati qualche volta per strada e in realtà non gli ho mai parlato prima. Vedo che mi si avvicina già con una certa familiarità. Con tono caldo e amichevole mi dice:
“Sei Francesco giusto?”, annuisco e lui continua :“Volevo proprio ringraziarti per quello che fai con mio figlio a scuola. Sai…me ne parla sempre! Non vede l’ora che sia di nuovo venerdì perché sa che ci sarà ATB con voi!” Capisco che ha ancora qualcos’altro da dirmi, poso lo zaino a terra e continuo ad ascoltare: “Quando torna da scuola mi racconta sempre di ciò che avete fatto, anche se a volte non riesco bene a figurarmelo! Mi ha detto che siete andati sulla luna con un razzo! E alla sera prima di andare a dormire, a volte si ricorda nuovamente l’attività che avete fatto”.
Sono ormai le quattro, i bambini hanno ormai terminato la loro giornata scolastica che si conclude al campo sportivo. Sto guidando la mia moto di ritorno verso casa ed ecco che sento il rumore di un grande autobus giallo che mi sta per superare. Assieme all’odore del motore ed il suono delle gomme, sento un coro di voci che salutano dal finestrino. L’autobus mi supera, è davanti a me.
Alzo lo sguardo e vedo una decina di bambini i cui volti mi sono molto familiari, incollati al finestrino posteriore, che sorridenti ondeggiano le mani con saluti entusiasti.
Auroville, India del Sud, 1988 stesso anno della mia data di nascita. I volti ed i nomi di quei bambini erano diversi, i loro sentimenti e le loro reazioni le stesse quando a quel tempo alla mattina dicevano: “Eccolo, eccola, arriva!!” correndo per abbracciare gli insegnanti dicendo: “Oggi è il giorno di ATB! Che cosa facciamo?! Alokajoan Che cosa facciamo?!”.
Sì, Alokajoan… Due persone distinte, Aloka Marti e Joan Sala, i quali nella mente dei bimbi dell’asilo di Auroville erano ormai diventati una sola persona! Era ormai la fine degli anni Ottanta, in un’India ancora quasi da sogno, un misto di selvaggio, rurale e mistico. Ci si trovava in un’Auroville ancora agli albori, in un ambiente di avventura, pionerismo e sperimentazione sia spirituali che educativi. Bambini di tutti i colori, spesso solo in mutande o calzoncini, all’interno di classi con il tetto di foglie di palma, avevano il privilegio di sperimentare per primi la nascita di un qualcosa di magico: quello che ora, dopo trent’anni di pratiche educative è conosciuto come ATB, Awareness Through the Body, in Italiano Risvegliare la Consapevolezza Attraverso il Corpo.
Sorto in un contesto di libertà, innovazione e ricerca ATB si è sviluppato come una modalità pratica di approcciare lo Yoga Integrale basato sugli insegnamenti dei maestri fondatori di Auroville: Mere e Sri Aurobindo. Questo tipo di Yoga prende in considerazione sia tutti gli aspetti della persona che della vita in generale, senza volerne tralasciare alcun dettaglio. Tale Yoga si prefigge lo scopo di prendere consapevolezza di tutte le diverse parti che costituiscono il nostro essere e metterle in contatto con il suo centro più profondo. Questo sia durante le pratiche più meditative o “yogiche” che nelle attività più complesse o relazionali della vita quotidiana. Uno Yoga che non pone limiti di età, capacità iniziali, etnia e neppure credenza, che è sintetizzato dalla frase “Tutta la vita è Yoga”.
Ma come si collegano le varie “scene” che hai letto all’inizio dell’articolo con quest’ultima descrizione dello Yoga Integrale? Da dove nasce tale entusiasmo dei bambini nei confronti di questo ATB?
E più interessante per te… Com’è possibile creare così tanto coinvolgimento da parte dei bambini verso qualcosa che avviene regolarmente nella loro scuola?
Se vuoi scoprirlo… continua a leggere questo articolo…
Ciao, mi chiamo Francesco Sghilli Colturi, nato e cresciuto a Bormio, appunto nel “lontano” 1988.
Dopo una carriera come snowboarder professionista ed un’adolescenza passata a viaggiare il mondo, grazie a coincidenze quasi magiche e speciali, mi sono ritrovato ad approdare ad Auroville all’età di 20 anni. Dopo un incontro fortuito con ATB ho poi speso il resto dell’ultima decade ad apprendere, raffinare e condividere questo approccio con centinaia di persone tra bambini, ragazzi ed adulti.
Ho potuto vivere sulla mia pelle e vedere davanti ai miei occhi tante, tante scene di bambini immersi in queste speciali attività che, coinvolgendoli, li aiuta a fare i primi passi sul lungo sentiero dell’auto-consapevolezza e conoscenza di sé stessi in quanto esseri umani.
Uno Yoga “multicolore”, “agile” e “adattabile”… a misura di bambino.
Corse, salti, risate, attenzione, concentrazione, rilassamento profondo…cooperazione, sfida, difficoltà, riuscita, celebrazione, bellezza…musica, acqua, fuoco, aste, assi, tessuti, palloncini, palline, draghi, orsi, fate, magia… questo e molto altro ancora in quello che abbiamo vissuto assieme.
Inizialmente nato come un modo per aiutare i bambini a migliorare la propria postura, ATB si è evoluto negli anni diventando un programma molto ampio e variegato che si sviluppa in maniera progressiva a partire dai tre anni, seguendo passo passo le tappe evolutive dello sviluppo. Lavorando come prima cosa sul tema centrale dell’attenzione come strumento principale della Consapevolezza ed utilizzando il corpo come medium principale, questo lavoro porta il bambino a meglio comprendere sé stesso in maniera spontanea e naturale.
Grazie alle attività altamente coinvolgenti, piene di sorprese e varietà, l’interesse del bambino viene letteralmente magnetizzato dal dinamismo e dal ritmo delle lezioni. Tramite l’utilizzo del gioco e dell’immaginazione il bimbo viene interamente coinvolto a livello fisico, mentale ed emotivo in un qualcosa che viene sentito come molto reale, concreto e significativo. L’insegnante non è serio, freddo e distante, nascosto dietro un banco o una cattedra, ma è un misto tra un amico e un essere magico, divertente, accogliente, fantasioso e soprattutto…vicino al mondo del bambino. Il maestro parla il loro linguaggio, capisce i loro interessi e le loro difficoltà. È in grado di entrare nel modo della loro immaginazione e del loro sentire…ed è da lì, che poi li guida a seguire gli esercizi proposti.
A questo punto non più solo esercizi, ma vere e proprie esperienze, percepite come concrete, vivide, reali.
Proprio grazie a questo atteggiamento e a questa cura da parte dell’insegnante, ecco che i bambini stabiliscono una relazione molto stretta con chi offre le sessioni di ATB (anche se questa/o viene a scuola a volte solo una volta a settimana).
“È grazie all’utilizzo delle attività, dei principi e delle attitudini tipiche di ATB che scene come quelle descritte all’inizio dell’articolo possono avvenire regolarmente…A chiunque abbia l’intenzione di intraprendere il percorso e mantenersi su di esso per un tempo sufficiente.”
Come poter offrire uno spazio di crescita e di auto-consapevolezza, di integrazione, di intensa attenzione e concentrazione in modo naturale e senza dover forzare il bambino? Come poter offrire una pratica di Yoga che sia completa, progressiva e globale, confinata alle asana o ai movimenti degli animali? Come fare in modo che i bambini siano internamente motivati a fare del proprio meglio nel seguire gli esercizi e nell’agire in maniera corretta, rispettosa ed etica?
A queste e a tante altre domande i corsi di formazione di Yoga Integrale per bambini ispirato ad ATB può dare delle risposte pratiche e offrire degli strumenti utilizzabili fin da subito nel proprio lavoro da insegnanti, maestri o educatori.
Magari è proprio quello che stavi cercando… che ti sei detta varie volte… “Ma come sarebbe bello se potesse esistere qualcosa del genere!”
“Eccola, eccola, arriva! Evviva!”
“Che cosa facciamo?! che cosa facciamo?!”
“Volevo proprio ringraziarti per quello che fai con mio figlio a scuola. Sai…me ne parla sempre! Non
vede l’ora che sia di nuovo venerdì perché sa che ci sarà di nuovo con te”