Il respiro nel Power Yoga dal tappettino alla vita.

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Respiro e Ascolto di Annalisa Tagliaro, insegnante Power Yoga del Team MamYoga

La pratica dello yoga porta a indirizzare l'attenzione all'ascolto del corpo attraverso l'ascolto del respiro. Il respiro è un atto talmente automatico che molto spesso passa in secondo, terzo..ultimo piano.

Nell'arco della mia esistenza pure a me hanno detto “respira”.. ma...come la maggior parte degli esseri umani ho banalizzato questo atto, che è vitale, se non respiriamo, muoriamo. Durante l'attacco di panico si invita la persona a respirare, semplicemente. La causa che ha scatenato l'attacco può essere conosciuta o meno, non è scomparsa ma almeno la persona è uscita da qual momento di puro terrore e pura angoscia. Per calmare si suggerisce “fai un profondo respiro” e questo atto così semplice, banale perchè è automatico, ci salva la vita a volte!

Trovo di una bellezza fiabesca il mettermi le mani alle orecchie e ascoltare il mio respiro, come se fossero le acque del mare.

Il respiro è considerato anche l'antidolorifico naturale. In aprile mi sono fatta un mega tatuaggio al piede destro. Ho una soglia del dolore molto elevata. Ma vi garantisco che il dolore è stato lancinante. Allora cosa ho fatto? In quel periodo stavo terminando la mia formazione di yoga in gravidanza e mi è venuto in mente di usare il respiro come antidolororifico cosi come viene insegnato alle donne per gestire il dolore nel travaglio e nel parto.

Sudavo freddo, tutta bagnata, tremavo come una foglia. Muta. E ho portato l'attenzione al mio respiro. Mi ha aiutato. E ho persino ricevuto i complimenti dal tatuatore “fossero tutti come te...potresti tatuarti tutta la schiena, il cranio persino” (il piede è una zona dolorosissima). Il dolore c'era, ma l'ho affrontato, l'ho gestito. E quando io stessa ho degli accenni di attacco di panico (ebbene sì) porto la mia attenzione al respiro.

Concentrandoci sul respiro, portiamo i nostri sensi a raccoglierci dentro di noi. Apriamo così la strada verso l'ascolto di noi stessi. Il respiro è un metro di misura per sentire come stiamo. Anche in mezzo alle persone e/o al contatto con un'unica persona: come ci respiro? Il mio respiro è calmo, regolare? Allora sto bene.

Oppure il mio respiro è agitato, irregolare, mi manca il fiato? Allora c'è qualcosa che non va.

La connessione con me stessa, mi fa connettere con il cosmo, e il mio respiro diventa il respiro del cosmo. Il prana, l'energia che assorbo dall'universo, entra in me. A me piace dire sia ai miei allievi sia ai miei pazienti “inspira amore, espira lascia andare”


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