Percorso formativo per insegnanti di yoga secondo la filosofia e il metodo somatico introdotto e sviluppato da Thomas Hanna.


Perché e per chi?

Somatics identifica un percorso di pratiche di movimento psico-corporee, legate allo sviluppo di un maggiore ascolto del corpo e del mondo interno. La pratica si basa su piccoli movimenti lenti e consapevoli, dove l’enfasi è nel sentire ciò che accade dentro piuttosto che nella perfetta esecuzione dell’esercizio. 

L’intento delle sessioni è di supportare la persona nella propria crescita, attraverso pratiche e strumenti che la guidino verso un intenso stato di presenza.
Da qui è possibile permettere alla saggezza ed intelligenza intrinseche del corpo di manifestarsi sotto forma di salute vibrante e vitalità.
Il percorso, in 5 moduli, è rivolto ad insegnanti di yoga e professionisti in campo olistico.


I benefici di Somatics

Benefici fisici

  • Maggiore conoscenza anatomica diretta e soggettiva del corpo, corpo più sciolto, libero ed un diffuso senso di leggerezza, maggiore facilità ed integrazione dei movimenti sia durante la pratica che nella vita quotidiana, miglioramento della postura e della camminata. 

Benefici interiori

  • Un viaggio di scoperta del corpo interiore e delle sensazioni. opportunità di rallentare e “staccare” dallo stress della giornata. Maggiore capacità di ascolto, più flusso di energia, riduzione dello stress, aumento delle capacità creative ed intuitive. Sviluppo di un nuovo processo di apprendimento interiore che permette di esplorare, sentire e accettare ciò che c’è nel qui ed ora, percorso personale di riconnessione alla propria autenticità. 

Benefici professionali

  • Nuovi strumenti da integrare nel lavoro in campo olistico con le persone, sviluppo di competenze per guidare esperienze propriocettive, garantisce la possibilità di proseguire un percorso di formazione continua riconosciuto da un associazione di categoria professionale italiana con rilascio degli ecp ( crediti di formazione permanente)

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I Corsi

 

Somatics 1

Dal 20 ottobre al 24 novembre 2021

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Somatics 2

Dal 1 dicembre 2021 al 5 gennaio 2022

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Somatics 3

Dal 19 gennaio al 2 marzo 2022

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Somatics 4

Dal 9 marzo al 13 aprile 2022

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Somatics 5-6

Dal 10 al 12 giugno 2022

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Scopri i Cinque Moduli

 
 
 

Che cos’è Somatics

Il Soma ovvero il Corpo di Vita nella sua evoluzione

La nostra attuale conformazione fisica, biologica, fisiologica è il risultato diretto di questa progressiva evoluzione, di ciò che Thomas Hanna (il creatore di metodo Somatics) chiama il Corpo di Vita, che è andato trasformandosi nelle varie fasi successive dell’evoluzione. 

Un altro termine che Thomas Hanna utilizza per riferirsi a questo Corpo di Vita è la parola “Soma”

Sebbene “Soma” nell’etimologia proveniente dal greco voglia semplicemente dire corpo, Hanna dà a questo termine un'accezione particolare: il corpo vivente nella sua interezza, non come oggetto ma come processo. 

Il Soma vive perciò in quattro dimensioni: altezza, ampiezza, profondità (ovvero il volume) ma anche e soprattutto TEMPO. Insomma, il Soma è un qualcosa di dinamico, in continuo cambiamento e al con-tempo mantiene una sua identità ed integrità. 

Il Soma è perciò di più della somma delle sue parti, è una sinergia, una sintesi… o come direbbe Roberto Assaggioli è una biosintesi. Ad esempio, una lucertola che perde la coda, rimane pur sempre una lucertola… o noi stesso quando perdiamo i capelli o le unghie. anche con il passare degli anni e a seguito del completo riciclo di tutte le cellule costituenti il nostro corpo fisico nell’arco all’incirca di 9 anni, rimaniamo sempre e comunque un singolo individuo.

Partendo da questi esempi possiamo meglio comprendere il perché il Soma viene definito come: un'unità in grado di auto-percepirsi, auto-regolarsi, auto-dirigersi.

 
Persino una piccola, minuscola cellula, un’ameba, un essere monocellulare possiede già le caratteristiche fondamentali che lo identificano come Corpo di Vita…
— Thomas Hanna
 
 
 

La filosofia ed il metodo Somatico 

Thomas Hanna è stato allievo diretto di Moche Feldenkreis, creatore dell'omonimo metodo, il quale egli stesso fu allievo diretto di Frederic Matthias Alexander, creatore dell’omonimo metodo, il quale iniziò tutta una tradizione di lavoro fisico-posturale cominciata all’inizio del ‘900 che giunge ora a te sotto forma di queste lezioni o corsi.

Hanna ha operato inizialmente e soprattutto come filosofo e solo successivamente come esploratore della dimensione fisica. In entrambi i campi si è sempre rivelato un appassionato ricercatore di soluzioni pratiche per alleviare i problemi umani. 

Durante questa sua ricerca pratico-filosofica si era posto un quesito fondamentale:

“cosa limita la libertà degli esseri umani e come poter offrire loro una maggiore libertà?”  

Nel tentativo di rispondere a questa a tale domanda si è reso conto fin da subito, che la gran parte dei problemi dell'essere umano sono auto-creati o auto-indotti. Un'altra maniera di esprimerlo è che questi problemi sono causati della nostra (momentanea) incapacità di gestire con efficacia la complessità del nostro complesso sistema bio-psico-fisico. 

Secondo Thomas Hanna all'incirca il 20% dei problemi sono effettivamente strutturali. (come, ad esempio, malformazioni genetiche o ossee) Mentre l'80% dei problemi sono funzionali ovvero dovuti alla nostra stessa maniera di agire e reagire all'ambiente sia interno che esterno. 

Questo discorso vale sia a livello dei problemi cosiddetti fisiologici (includendo qui tutto l’aspetto psico-somatico) e che quelli direttamente somatici, ovvero relativi in particolare al movimento. 

Ciò che succede a questo livello è un’accumulazione di le contrazioni automatiche inconsce. Le Amnesie Senso Motorie (A.S.M.).

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Amnesie Senso Motorie 

Come esseri umani siamo dotati di una parte del nostro sistema corporeo che possiamo controllare a volontà, detta somatica…ed un’altra parte che invece è involontaria, automatica, fuori dal nostro controllo consapevole (come ad esempio la digestione, il battito cardiaco, la respirazione quando è automatica e persino le nostre stesse risposte emotive). 

Perciò quello su cui possiamo avere controllo diretto è il nostro movimento, l’attivazione ed il rilassamento dei muscoli scheletrici, l’inibizione di certi impulsi nervosi e la regolazione della respirazione volontaria…tutto il resto è fuori dal nostro raggio d’azione diretta!

Ciò vuol possiamo controllare in maniera diretta solo una piccolissima parte dei nostri processi interni e… con l’andare del tempo… a causa di un mancato lavoro corporeo… possiamo perdere anche quel poco che abbiamo a disposizione!

Spesso con il passare degli anni smettiamo di percepire il corpo e perciò di controllarlo consapevolmente. Perdiamo la relazione ed il contatto con esso. Così facendo, al posto di essere il nostro strumento e veicolo di espressione, Il corpo di diventa la nostra dolorosa prigione di vita. Veniamo attanagliati dai nostri stessi blocchi muscolari e soffriamo le penose conseguenze di una cattività auto-imposta, causata da ignoranza o incapacità di gestione del nostro stesso sistema. 

Sviluppiamo ciò che chiamiamo Amnesie Senso Motorie (A.S.M.) ovvero l'incapacità di percepire attivamente certe aree del corpo, perdendo territorio di preziosa neo-corteccia; per cederle alle aree meno evolute e più primitive del nostro cervello. 

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I tre riflessi principali

Il modo in cui siamo costruiti, il nostro “hardware” è ancora principalmente “settato” come decine di migliaia di anni fa, anche se con le condizioni di vita attuali sono ampiamente cambiate. 

Il suo principale compito è ancora quello di assicurare la nostra sopravvivenza ma di sicuro non quello di renderci felici, realizzarci o agire a livello etico, corretto, saggio e a lungo termine. 

All’interno delle strutture del corpo e nelle profondità della psiche abbiamo “installata” e predisposta tutta una serie di riflessi evoluti per farci sopravvivere nella giungla della vita ancestrale. 

Tali riflessi vengono chiamati di paura, attacco e trauma.

Rispettivamente Luce Rossa, Luce Verde e Trauma. 

Questi si attivano ogni qualvolta percepiamo di essere in qualche modo pericolo. Il problema qui è che questi si attivano sia quando il pericolo è reale che quando il pericolo è solo percepito o immaginato come tale. Questi riflessi si possono attivare ad esempio quando ci imbattiamo una notizia spaventosa, quando dobbiamo parlare in pubblico, quando sentiamo di essere in ritardo o quando la persona in coda al semaforo suona il clacson alle nostre spalle. 

Di per sé non c'è niente di male in questi riflessi, ma spesso nelle condizioni di vita moderna ciò che accade è un’attivazione incongruente rispetto alla situazione effettiva. Una seconda problematica relativa a questi riflessi di per sé così naturale è che sovente non siamo in grado di disattivarli, non siamo stati educati a farlo! 

In questi casi ci ritroviamo così in uno stato di iper-attivazione cronica, uno “stato di emergenza” che in realtà è fittizio a livello fattuale, ma che risulta completamente reale per il nostro corpo! Questa condizione interna risulta così reale da divenire poi la causa di una grande quantità di reali disturbi di tutti i tipi: dall'insonnia al burnout, dalla gastrite alla sciatalgia, per non menzionare l'enorme mole di dolori lombari e cervicali cronici così comuni e conosciuti.

In questa condizione di stress, è come se all’interno del sistema nervoso ci fosse un continuo “rumore di sottofondo” che non ci permette di funzionare in maniera ottimale o di lasciarci veramente riposare quando vorremmo farlo. Questi “rumori di sottofondo” sono poi quelli che impediscono, limitano e spezzettato il nostro modo di muoverci nel corpo e nella vita. 

La discontinuità e la mancanza di integrazione somatica unite a questa tensione interna di sottofondo è ciò che spesso danno quel senso di stanchezza, pesantezza, fatica e mancanza di vitalità al quale abbiamo un po' tutti fin troppa familiarità. 

Protratto nel tempo, questo stato risulta poi nel tipico processo stereotipato di invecchiamento per il quale si crede con fede accettata a priori, che con l'avanzare degli anni il corpo debba prendere inesorabilmente la sua funzionalità e mobilità. Secondo la visione somatica di Thomas Hanna non è così, possiamo agire, possiamo intervenire. Abbiamo la possibilità di sfatare ciò che Hanna chiama “Il mito dell'invecchiamento” (Almeno per quanto riguarda la mobilità). Ci sono svariati esempi di persone che ormai ottantenni o persino novantenni sono ancora in grado di fare cose favolose a livello fisico grazie alla cura posta nella cosiddetta “auto-coltivazione”. 

Comer effettuare questa procedura? In un certo senso è piuttosto semplice: seguendo

I tre principi base di Somatics

  1. MUOVITI CON CONSAPEVOLEZZA 
    Per fare in modo che il movimento parta dalla corteccia cerebrale e che sia consapevole ed intenzionale, evitando l’automatismo che renderebbe questo tipo di lavoro completamente inefficace.

  2. MUOVITI LENTAMENTE
    Per diminuire al minimo gli stimoli esterni e/o di qualsiasi altro tipo che non siano il target  (bersaglio) al quale stiamo mirando. Evitiamo ciò che non è strettamente funzionale e che potrebbe portare via prezioso spazio di attenzione e propriocezione. 

  3. RIMANI NELLA TUA ZONA DI COMFORT


Perché utilizziamo questi principi?

Questo metodo è apparentemente molto semplice, ma sorprendentemente molto efficace.

Proprio perché va in modo molto, molto focalizzato, attraverso le ramificazioni dei neuroni stessi, alla radice della questione. È un viaggio che conduce direttamente all’interno delle meccaniche stesse del Corpo di Vita, dal backstage, dal dietro le quinte. 

Poiché è un lavoro sul Soma da parte del Soma, ovvero su sé stessi da parte di sé stessi è indispensabile essere presenti e seguire il lavoro in piena consapevolezza. In ultima analisi il risultato del lavoro è direttamente proporzionale alla quantità e qualità della presenza consapevole durante il lavoro stesso. 

Per quello che è il motto di questo lavoro è 

“Qualità e non quantità. Facendo di meno si ottiene di più!”

 
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Il docente

 

Francesco Sghilli Colturi

Nato a Bormio - Valtellina, è un plurisportivo ed ex snowboarder professionista.
Dal 2008 si è trasferito ad Auroville (città sperimentale internazionale nell’India del Sud) dove si è formato come facilitatore di ATB (Awareness Through the Body) lavorando come educatore in 5 differenti scuole e con più di 250 bambini di età compresa tra i 3 e i 12 anni….

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