Prepararsi al parto e alla maternità con lo Yoga: perchè?
Introduzione allo yoga in gravidanza
Può sembrare strano che una donna debba “prepararsi” al parto e alla maternità: dopo tutto sono funzioni completamente naturali, istintive e biologiche. Il nostro corpo è progettato in maniera ideale per ospitare, nutrire e partorire la prole, proprio come tutti gli altri mammiferi eppure, a differenza degli altri mammiferi, “sembra” che siamo l’unica specie ad avere difficoltà ad applicare il nostro potenziale naturale.
Non è sempre stato così. Nelle varie epoche, in culture e tradizioni diverse in tutto il mondo, la capacità delle donne di partorire e nutrire i propri figli era onorata e profondamente rispettata come un punto centrale della vita.
L’evoluzione della nostra società industrializzata ha svalutato il potere delle donne come dispensatrici di vita e l’ha sostituito con la scienza ostetrica.
Oggigiorno, solo una piccola percentuale di donne dell’Occidente così detto “civilizzato” riesce a partorire in modo naturale. L’arte di allattare ha peso la sua importanza rispetto al passato. È come se l’alienazione del nostro habitat naturale ci avesse nello stesso tempo allontanato da molte delle nostre capacità istintive.
In occidente si è assistito già dal XVII secolo ad un graduale processo di medicalizzazione del parto. dove si è fatto sempre più ricorso a strumenti, chirurgia, farmaci, assistenza, controlli, indagini.
Da allora le donne hanno perso progressivamente il controllo sul proprio corpo, demandandolo a medici, ostetriche, educatrici prenatali. Hanno perso fiducia nel proprio corpo e nelle sue capacità, non si sentono più “sicure del loro sentire”.
Ad oggi abbiamo bisogno di trovare nuovi modi per far ritrovare alle donne la fiducia nella loro capacità di essere madri, nuovi modi per ritrovare la nostra istintualità, per riportare in noi l’attenzione all’ascolto del nostro corpo e alle nostre sensazioni. Dobbiamo imparare a riscoprire il dolore, e la sua accettazione, nel suo ruolo benevolo, a ritrovare l’essenziale nell’evento nascita, la SALUTE.
Lo yoga è una delle pratiche ideali in gravidanza in quanto, a partire dai benefici ormai conosciuti del movimento in gravidanza.
Lo yoga in gravidanza, inoltre, ci fa prendere consapevolezza di tutto il nostro corpo esterno, interno, mentale e spirituale, aiutandoci a recuperare la capacità innata di partorire e di utilizzare il potenziale biologico dell’essere e diventare madri.
Questo è possibile proprio perché lo yoga riesce a toccare tutti questi aspetti, risultando una pratica ideale e completa per “prepararsi” al parto.
Ora analizzeremo alcuni dei benefici dello yoga di più interesse per la gravidanza e la nascita, cioè quelli su cui bisognerebbe maggiormente lavorare per riportare il parto nella sua dimensione di evento naturale e spontaneo.
Benefici dello yoga in gravidanza
Favorire il bonding prenatale
La cultura occidentale ha portato la donna a lavorare durante tutta la gravidanza, distogliendo la sua attenzione dal creare un legame con il proprio bambino.
Per prima cosa quindi bisogna riportare il focus sul questo momento di vita, dando importanza alla gravidanza e riconoscendo la gestazione come il lavoro fondamentale che la donna sta facendo in questo periodo.
Noi esseri umani, conserviamo un ricordo interiore delle esperienze che risalgono alla vita intrauterina: non si tratta di un vero e proprio ricordo, ma più di un imprinting lasciato nelle nostre cellule.
Diversi studi hanno dimostrato le competenze del bambino già nel primo trimestre di gestazione: percepisce suoni, e odori, è sensibile al tocco, avverte i cambi di luci, ma non solo questo. Tutte le emozioni, positive e negative, e i sentimenti materni arrivano attraverso la placenta al bambino, lasciando in lui una traccia.
La madre e il bambino, difatti, sono due entità distinte e separate, ma unite in gravidanza dalla placenta e dal cordone.
Tutto quello che mangiamo e annusiamo arrivano attraverso placenta e cordone non solo come sostanze nutritive, ma anche come odori e sapori che vengono assorbiti dal liquido amniotico diventando esperienza per il bambino.
Il bambino è in grado di riconoscere i rumori interni del corpo materno e differenziarli, percepisce i rumori intestinali, il battito del cuore materno, il fruscio dell’aria nei polmoni che entra e che esce con il nostro respiro, le vibrazioni della nostra voce. Con il tatto avverte le pulsazioni del cordone, dunque il ritmo del nostro cuore, che riflette i momenti di agitazione e i momenti di tranquillità, come quelli di benessere e di gioia.
Il bambino distingue anche i rumori esterni, sente la presenza dei familiari, riconosce la voce del padre, riconosce le variazioni di luce e ombre e l’alternanza giorno e notte. Il bambino non è ancora nato ma la famiglia crea lo spazio per il suo arrivo e lui impara a far parte integrante della famiglia e delle sue abitudini.
Il bambino viene giornalmente cullato dalla madre quando questa si muove, cammina, riposa o quando ride, e nel frattempo deglutisce, sbadiglia, sorride, fa le smorfie e gioca con il cordone.
Fin dalle prime cellule il neonato ci comunica la sua presenza, e la donna lo percepisce e modifica gli atteggiamenti in base alle sue sensazioni. In maniera istintiva inizia a prendersi cura del proprio bambino.
Portare l’attenzione all’interno
La gravidanza porta, di per sé, a guardarsi dentro, e dunque risulta il momento migliore per orientare l’attenzione verso il proprio corpo, non solo in relazione al bambino.
Se i pensieri sono rivolti al nascituro, ci si trova anche fortemente portate ad essere più coscienti del proprio stato di salute, ponendo più attenzione al nostro sentire fisico ed emotivo.
La gravidanza rallenta il ritmo materno e permette, dunque, di riuscire a fermarsi e ascoltarsi: basterebbe solo prendere coscienza di come siamo sedute o sdraiate e del semplice contatto del corpo sul pavimento, per portare l’attenzione al nostro corpo.
In travaglio, questo ci aiuterà a trovare nuovi metodi per alleviare il nostro dolore fisico e a preservare, nello stesso tempo, i nostri tessuti e a favorire un posizionamento ottimale del feto che lo guiderà alla sua migliore nascita.
Calmare la mente
Lo yoga calma la mente e aiuta a ritrovare pace in sé stessi. Talvolta, la mente è così presa dai pensieri che, in qualche modo, si vive nella testa, trascinando il corpo da una parte all’altra.
La possibilità di concentrarci per un certo tempo sulla respirazione calma la mente e riduce l’ansia, ci aiuta a sentirci più presenti nel nostro corpo e di conseguenza più tranquille emotivamente.
Questa pratica ci aiuta a lasciare fuori tutte le tensioni della giornata a concentrarsi sul “qui e ora”, su dove siamo e su cosa stiamo facendo: stiamo respirando!
In travaglio dobbiamo preservare le nostre energie, dobbiamo vivere il momento che stiamo attraversando senza pensare al futuro, e l’attenzione al respiro ci fa concentrare proprio sull’attimo che stiamo vivendo.
Riequilibrare il corpo
Quando siamo infelici, spaventate, in collera, o quando proviamo paura o ansia, il nostro corpo si irrigidisce senza che ce ne accorgiamo. Così, con il passare degli anni, la tensione emotiva si riflette sul nostro fisico e sulla nostra postura.
I sentimenti di dolore, per esempio, se vengono repressi possono provocare l’irrigidimento o l’incurvatura delle spalle. Con lo yoga possiamo far affiorare in superficie quei sentimenti primordiali originari del dolore, offrendoci una nuova occasione per rielaborarli e per poi liberarti. Lo yoga, dunque, può essere uno strumento di auto-terapia: mentre la tensione muscolare progressivamente si allenta con l’esercizio, notiamo che la postura cambia e che le spalle si aprono, mentre tutti i sentimenti affiorano in superficie per essere rielaborati.
In gravidanza, con l’aumento del volume dell’addome, assistiamo ad uno spostamento del baricentro in avanti e dunque inizia una nuova ricerca di equilibrio, in modo tale che i muscoli e lo scheletro che ci sostengono possano svolgere la loro funzione senza fatica.
In caso di postura sbilanciata, i muscoli devono cercare di mantenere il corpo in asse: in queste condizioni, si irrigidiscono e si contraggono per controbilanciare il disallineamento.
Se invece la postura è bilanciata, la circolazione del sangue e degli altri fluidi migliora, il respiro fluisce più liberamente, il corpo si rilassa, ritrova l’armonia e il benessere predisponendoci ad essere più disponibili e pieni d’amore verso gli altri e il bambino.
Prendere fiducia nelle proprie capacità
Lo yoga in gravidanza favorisce il rilassamento e l’attenzione rivolta all’ascolto del nostro corpo, alla sua profonda conoscenza. Questo ci porta necessariamente ad avere più fiducia nel nostro corpo e nelle sue capacità, perché è nato con delle potenzialità innate. Il nostro corpo è capace di affrontare, senza aiuti esterni, i processi naturali del parto, e una nascita sana porta alla sopravvivenza della nostra specie.
Purtroppo le gravide, oggi, hanno una grande paura nel parto. Queste paure vengono trasmesse dalle proprie madri, donne più che mai vittime del parto medicalizzato. Il risveglio della fiducia della donna nel proprio corpo, la porta a comprendere che il bambino è nel posto più sicuro e solo il suo corpo, e nessun altro, può dargli quello che serve per crescere e nascere nel miglior modo possibile: basterebbe solo ascoltarlo.
In gravidanza si risvegliano gli istinti, si risveglia la voglia di creare con le mani, dipingere, disegnare, cucinare, abbellire la propria casa. Bisogna soltanto fidarsi del proprio istinto perché siamo capaci di farcela!
Risvegliare gli istinti
Molte posizioni yoga sono simili a quelle che le donne assumono istintivamente durante il travaglio: si tratta proprio di quelle posizioni che naturalmente facilitano il parto.
Parliamo ad esempio delle posizioni tipo accovacciate, in ginocchio, sdraiate per terra, che sono tutte posizioni che le donne occidentali non assumono più nella vita quotidiana, e che vengono usate solo dai bambini, in quanto ancora istintivi e poco condizionati dall’ambiente esterno.
La prova pratica di queste posizioni nello yoga in gravidanza aiuta a togliere le inibizioni e a riprendere dimestichezza con queste posizioni naturali, per poi riuscire ad usarle in maniera istintiva durante il travaglio.
Il risveglio degli istinti porta anche alla ricerca di soluzioni naturali per gestire il dolore.
Controllare il dolore
Una parte del dolore in travaglio può essere ricondotto alla rigidità dei muscoli pelvici: lavorare in gravidanza per sciogliere queste tensioni può servire a ridurre il dolore del travaglio e del parto. Il pavimento pelvico è strettamente collegato ai muscoli diaframmatici, che a loro volta sono collegati con i muscoli a livello delle spalle, del collo e della mandibola.
Irrigidirsi, opporre resistenza e lottare contro il dolore porta a chiudere la muscolatura perineale. Nelle sedute di yoga, le pratiche per portare l’attenzione sul respiro della donna gravida hanno lo scopo di far prendere coscienza del suo ritmo naturale, in modo da evitare contratture corporee che portano ad una chiusura dei muscoli perineali.
Non c’è alcun bisogno di insegnare nessuna speciale tecnica respiratoria, che potrebbe anzi essere un motivo di distrazione e impedimento a lasciarsi andare completamente. Basta solo portare l’attenzione al respiro fisiologico. La concentrazione sul ritmo naturale del respiro inoltre può ancora aiutare la donna in momenti di stress e di paura, o anche solo come metodo per sciogliere le tensioni prima di addormentarsi e migliorare la qualità del sonno.
Nelle sedute di yoga, è usanza far riportare l’attenzione ad un dolore o una tensione fisica, respirando dentro e ricercando un piccolo movimento istintivo per sciogliere la nostra tensione e alleviare il nostro dolore. Da soli, in autonomia, possiamo trovare le risorse per risolvere il nostro disagio.
Apprezzare il proprio corpo
In gravidanza assistiamo ad un notevole cambiamento del corpo fisico. Per alcune donne è difficile accettare il cambiamento e conviverci.
Lo yoga in gravidanza ci aiuta a staccarci dall’ideale di corpo femminile, per arrivare a sviluppare un atteggiamento positivo verso le sue straordinarie capacità. Riconoscere le capacità di generazione e nutrimento porta ad accettare, accogliere il cambiamento fisico, in quanto rispecchia la capacità di poter diventare madri.
Portando lo sguardo all’interno possiamo, con soddisfazione e gratificazione, percepire la sua reale bellezza.
Sciogliere i nodi del passato e liberarli
Ciascuno di noi ha delle esperienze passate che possono avere una notevole influenza sulla nostra capacità di diventare madri.
Più che mai, in questo momento di intimo e individuale cambiamento, riemergono memorie profonde del passato, sia a livello cosciente che a livello onirico. Ci si ritrova dunque ad una rievocazione della propria nascita, infanzia, adolescenza, e soprattutto dei rapporti con i genitori.
Lo yoga in gravidanza e nelle altre fasi della vita aiuta a capire il nostro stato emotivo e a scendere a patti con esso, ad accettare il passato e a capire che abbiamo la possibilità di staccarci da esso.
Con l’analisi delle nostre esperienze passate possiamo individuare cosa ci piacerebbe cambiare ora che si sta diventando madri e che si sta formando una nuova famiglia, valutando se e cosa introdurre nella personale esperienza di genitori.
Analizzando le esperienze del presente e del passato, sicuramente ci si accorge anche di alcuni aspetti positivi della nostra storia dai quale si può trovare piacere e conforto. A questo lavoro interiore spesso seguono sentimenti di comprensione, compassione e tolleranza, ci si sente libere di vivere noi stesse e di assaporare la nostra vita e i rapporti affettivi all’interno della nostra famiglia attuale.
La depressione post-parto può essere il risultato di problemi emotivi irrisolti: per evitare ciò sarebbe opportuno portare maggiore attenzione alla sfera psicologica in gravidanza. In questo modo si possono far riaffiorare questi sentimenti il prima possibile, in modo che siano il prima possibile rianalizzati e metabolizzati: essi sono già presenti dentro di noi, e liberarli può essere solo un bene.
Conclusioni
La donna in gravidanza vive vari cambiamenti non solo a livello corporeo ma anche sociale, affettivo, psicologico e spirituale. Da essere sempre stata figlia ora deve anche diventare madre di suo figlio, e questo porta alla memoria il passato e il suo rapporto genitoriale, soprattutto con la figura materna.
Si assiste a tutta una rielaborazione dei vissuti e delle esperienze, che dovranno essere viste in maniera positiva e non conflittuale. Questo si somma alla labilità umorale data dal nuovo assetto ormonale, che può mettere in crisi la non solo la gravidanza, ma l’intera maternità.
Sotto questa luce, cambiano i suoi rapporti familiari, le sue abitudini, lo stile di vita, i rapporti nel luogo di lavoro e nei confronti delle proprie amicizie.
A volte, in virtù della gravidanza, si cambia casa, ci si sposta in altre città, si lascia il lavoro. La donna non si riconosce più allo specchio e i più comuni disturbi in gravidanza, in situazioni di disagio emotivo, diventano dei veri e propri malesseri.
Tutti gli equilibri che si erano creati fino a quel momento saltano, e se non si riesce a trovarne un assetto nuovo si potrebbe cadere in una vera e propria depressione, soprattutto dopo la nascita.
Trattando dei benefici dello yoga in gravidanza, ho voluto far risaltare l’aspetto emotivo che riguarda questo particolare periodo della vita di una donna, un periodo molto delicato nell’aspetto psichico, e molto sottovalutato, e ho voluto riportare l’attenzione al parto, trattandolo non come evento di pericolo, come potrebbe essere visto, ma come evento naturale, facente parte del ciclo vitale.
A mio avviso, sarebbe opportuno, ricordare alle donne che il parto fa parte del nostro essere donna e che il corpo femminile, in un certo senso, è stato “progettato” per garantire e assolvere il compito di mantenere viva e sana la nostra specie.
Rievocare la naturalità di questo evento è un aiuto per sciogliere la paura che si è creata in maniera abnorme nei confronti della nascita.
Ad oggi, le donne occidentali portano a termine, in media, una o due gravidanze, facendo diventare questo evento come “molto prezioso”: un possibile fallimento sarebbe incettato. La paura di una qualsiasi problematica inerente al nascituro o alla donna gravida ha portato sempre più ad affidarsi al ramo medico, visto al momento come più “sicuro”. Contemporaneamente, dall’altro lato, c’è una mancata accettazione della perdita da parte della famiglia e dell’intera collettività e questo ha portato ad un aumento della medicalizzazione, per prevenire ogni più piccola complicanza.
Discipline come lo yoga in gravidanza possono far ritrovare un buon livello di accettazione non solo del passato, ma anche del presente. Dobbiamo cercare di accettare le leggi della natura, creatrice del mondo e dell’uomo, perché c’è sempre un motivo se una cosa accade, anche se a noi al momento è sconosciuto!
Diamo fiducia alla natura e alla disciplina yogica che ci aiuta a riscoprirla, comprenderla ed accettarla.
Ringraziamo per la collaborazione a questo articolo la nostra corsista katia Arigirio, insegnante di Yoga in gravidanza formata con MamYoga e ostetrica presso l’ospedale di Desenzano del Garda.